






I colori del mastino tibetano
L'argomento colori è un tema da sempre particolarmente dibattuto, sia a causa della variabilità della razza, sia a causa delle imprecisioni presenti in tutti gli standard moderni.
Alla voce "colore" l'attuale standard FCI recita:
"Nero intenso, con o senza focature, blu, con o senza focature, oro, dal fulvo intenso al rosso profondo, zibellino. Tutti i colori devono essere il più puro possibile. Le focature vanno dal castano intenso ad un colore più chiaro. Una stella bianca sul petto è permessa. Minime macchie bianche sui piedi sono pure accettate. Focature appaiono al di sopra degli occhi, sulle parti inferiori delle gambe e la parte inferiore della coda. Focature sul muso. Le focature a forma di occhiale sono tollerate attorno agli occhi."
Mentre è indicato come difetto eliminatorio:
"Qualsiasi colore non citato, come: bianco, crema, grigio, marrone (fegato), lilla, sabbia, tigrato, mantello di colori diversi."
Se tutti i colori indicati dallo standard sono effettivamente tipici dei cani tibetani, anche alcuni di quelli indicati tra i difetti sono presenti tra i cani nativi tipici e puri. Lo standard è infatti basato sui resoconti di viaggiatori che descrissero come tipici colori dei cani tibetani il nero, il nero-focato ed il fulvo, ma dato che queste descrizioni sono basate sui cani visti nei grandi monasteri e palazzi di Lhasa, dove questi colori erano particolarmente apprezzati, e non tutti i colori sono presenti in tutte le zone (a quanto pare solo nel Gansu e nel Sichuan convivono cani di tutti i colori tipici), si è venuto a creare l'equivoco.
Il "crema", così chiaro da sembrare bianco in certe condizioni di luce, sebbene raro, è assolutamente presente tra i cani nativi, ed è da intendersi come una diluizione estrema del fulvo, ed è quasi sempre accompagnato dal naso rosa.
Soggetti pezzati si trovano in tutto l'altopiano, ma sembrano essere particolarmente diffusi anche nello Xinjang e nella Mongolia Interna, mentre i cani tigrati, chiamati "hu-ban", si trovano un po' ovunque ma sembrano essere più comuni nel Gansu, in parte del Qinghai e nel Sichuan.
Altro colore tipico non compreso nello standard è il "langqing", con carbonature simili alla livrea di un lupo diffuse su di una base che può variare dal grigio al rosso.
Una nota particolare dev'essere riservata al blu, ammesso dagli standard ufficiali ma spesso discriminato da alcuni appassionati della razza con la scusa che non sarebbe presente sono in aree limitate al di fuori del Tibet classico. In realtà il blu è ben documentato tra i soggetti nativi di tutte le popolazioni ma essendo poco amato, specialmente dai cinesi, è stato gradualmente escluso dalla selezione.
Inoltre, un punto importante riguarda la presenza di macchie bianche, sia sul petto che attorno al collo o sulle zampe, molto comuni e non disprezzate dai tibetani, tanto che risulta difficile comprendere perchè siano considerate difetti o appena "tollerate".